Due nuovi rapporti sul clima pubblicati recentemente – uno dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale e uno dall’UNEP – lanciano un doppio e drammatico allarme globale. I livelli di gas serra hanno raggiunto un nuovo record nel 2023, mentre il rapporto NDC Synthesis delle Nazioni Unite rileva che i piani climatici nazionali attuali potrebbero ridurre le emissioni di appena il 2,6% rispetto ai livelli del 2019 entro il 2030. Tale percentuale è considerata del tutto insufficiente a prevenire conseguenze ambientali ed economiche catastrofiche.
In vista del prossimo vertice ONU sul clima, COP29, il WWF esorta i Paesi a rafforzare gli impegni e i finanziamenti per il clima. È cruciale che nel corso del 2024 le nazioni presentino piani climatici più ambiziosi, specifici e credibili per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Secondo il WWF, i nuovi piani nazionali devono includere obiettivi chiari per la riduzione delle emissioni di gas serra in tutti i settori e prevedere politiche e finanziamenti concreti. Le priorità di adattamento dovrebbero essere esplicitate, con risorse dirette ai settori, infrastrutture e comunità più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.
Alla vigilia della Conferenza sul Clima di Baku, che si terrà dall’11 al 22 novembre, Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, ha commentato: “Gli elevati livelli di gas serra sono solo uno dei numerosi record climatici infranti nel 2023. L’UNEP ha recentemente riportato dati sconfortanti che indicano come le attuali politiche climatiche ci porterebbero verso un riscaldamento di 3,1°C. Questo deve fungere da allarme per i decisori politici: servono azioni immediate per evitare impatti irreversibili sugli ecosistemi e rischi economici e sanitari crescenti”.
Midulla prosegue sottolineando che, senza una riduzione dell’uso dei combustibili fossili e della deforestazione, l’obiettivo di abbattere le emissioni di CO2 di almeno il 43% entro il 2030 risulta irraggiungibile. I rapporti indicano anche la disponibilità di soluzioni efficienti e sostenibili, come le energie rinnovabili, per colmare le lacune esistenti. “Coloro che propongono tempi lunghi o ritardano la transizione climatica, consapevolmente o meno, antepongono interessi di pochi al futuro di tutti. Oggi, i veri nemici dell’umanità sono i negazionisti climatici e coloro che ignorano la perdita di biodiversità“, ha concluso Midulla.