Il Comune di Roma ha deciso di impugnare davanti al TAR l’ordinanza del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che impone a Roma Capitale l’individuazione di un sito per una discarica rifiuti all’interno della città. Nel medesimo provvedimento la Regione ordina ad AMA Spa, l’azienda rifiuti capitolina, scelte industriali che, secondo il comune, spetterebbero in realtà alla municipalizzata. L’inottemperenza di quanto ordinato dovrebbe portare Roma al commissariamento da parte dell’ente guidato dall’ex segretario Pd.
“Il governatore Zingaretti, sui rifiuti, sta giocando una partita pericolosa, tutta a svantaggio dei cittadini romani – ha commentato l’Assessora ai Rifiuti e al Risanamento Ambientale del comune di Roma, Katia Ziantoni – Evidentemente la volontà è di tornare a sacrificare sempre gli stessi territori come la Valle Galeria. Lo stesso Zingaretti, che oggi denuncia le inadempienze di Roma Capitale, solo lo scorso gennaio, è stato commissariato nella provincia di Latina per non aver individuato la rete integrata e adeguata degli impianti di smaltimento”.
L’impugnazione sembra aver colto alla sprovvista la Regione Lazio i cui vertic si riuniscono oggi, lunedì 3 maggio, per esaminare il ricorso al Tar presentato dal Campidoglio. Domenica, a margine dell’inaugurazione dell’hub vaccinale a Porta di Roma, Zingaretti ha detto: “Non voglio arrivare al commissariamento di Roma sui rifiuti, ma senza un piano impiantistico la Regione Lazio dovrà intervenire. C’è un’ordinanza che chiede al comune di fare un piano impiantistico e di indicare i luoghi dove si conferiscono i rifiuti. Questo piano non è arrivato. Faccio un appello, perché trovo folle che si tolgano soldi ai romani per portare i rifiuti in altre regioni italiane”.
Massimiliano Valeriani, assessore ai rifiuti della Regione, è molto più diretto: “È giusto che a Roma in cinque anni la raccolta differenziata è diminuita e non è stato costruito un solo nuovo impianto per gestire 3 mila tonnellate di rifiuti al giorno? È giusto spendere in cinque anni quasi un miliardo di euro dei cittadini per portare i rifiuti in giro per l’Italia e lasciare che siano altre comunità a farsi carico di questo peso? I romani sono contenti di avere una città sporca e di pagare la Tari più alta d’Italia? È giusto avere un sindaco che invece di risolvere un suo problema continua a chiedere agli altri di gestire i rifiuti della propria città? Tutto questo non è giusto: l’Amministrazione Raggi ha deciso di non governare la città ed è l’unica responsabile di questo disastro”.
Dal canto suo, Katia Ziantoni aggiunge che “Roma Capitale ha già dato riscontro alla prima ordinanza di Zingaretti, inviando il piano industriale approvato. Il Piano Rifiuti adottato dalla Regione, infatti stabilisce il termine di 36 mesi per raggiungere l’autosufficienza in ambito provinciale, per questo le ordinanze di Zingaretti sembrano più che altro un’ammissione di colpa”.