In 24 ore sulle strade di Roma sono state investite e uccise due persone che camminavano a piedi all’Eur e su Via Togliatti, una terza in condizioni gravi a Via di Vallerano.
A valle della Settimana Europea della Mobilità, lo diciamo con certezza: No, sulle strade di Roma non va meglio, per chi cammina. Rischiamo la vita, potrebbe essere chiunque di noi e dei nostri cari a non tornare a casa la sera.
Nel 2023 abbiamo avuto 43 persone uccise mentre camminavano sulle strade di Roma. Nel 2024 in 10 mesi la stiamo già superando, siamo a 40 morti, molti sulle strisce pedonali con una persona a piedi uccisa ogni tre giorni.
Senza contare gli scontri con feriti, migliaia, con 4 pedoni investiti al giorno.
Senza nulla togliere alle responsabilità individuali, l’inazione di chi amministra, e tutela quindi salute e sicurezza pubblica è corresponsabilità.
Oggi non solo non abbiamo percorsi sicuri per chi cammina a Roma, nemmeno in punti chiave, come le fermate dei mezzi pubblici e incroci frequentatissimi, ma si permette a chi guida di avere comportamenti criminali sulle strade, praticamente indisturbato. Si tollerano velocità sistematicamente elevate, pur sapendo che la velocità è la principale causa di scontri stradali con feriti e morti, insieme alla distrazione. Questo alimenta una cultura violenta, fatta di aggressioni quotidiane ormai socialmente accettate, che non fa che aggravare il problema.
Non bastano 4 black point l’anno, le strade scolastiche temporanee, i controlli con il contagocce, le campagne per la precedenza ai pedoni una tantum.
Chiediamo interventi sistemici per la sicurezza a Roma, strade a misura di persona e una vera tutela della vita dei cittadini, che hanno il diritto di tornare a casa.
Bisogna cambiare marcia. Ci aspettiamo una presa in carico reale del problema, a tutti i livelli di competenza.
A iniziare dai controlli serrati delle Forze dell’Ordine, dallo stanziamento di fondi per gli attraversamenti pedonali rialzati, dall’uso di tutti i dispositivi sanzionatori disponibili (De Sclavis ne aveva parlato, a proposito della sosta selvaggia, con quali risultati?). Vogliamo, come da proposta della Consulta per la Sicurezza Stradale, l’istituzione di una Task Force municipale post-scontro mortale, che si attiva entro 24 ore e rileva le concause sul luogo dell’evento fatale, definendo azioni correttive specifiche. Chiediamo di adeguare le infrastrutture e la segnaletica per ridurre gli errori e i comportamenti sbagliati. Vogliamo le giuste risorse per la prevenzione, perché i costi sociali enormi sono una moneta ben più amara per i cittadini e la società.
Siamo preoccupati per la riforma del codice della strada, #codicedellastrage, e le sue norme dannose per sicurezza stradale e mobilità attiva soprattutto in città, che attende di essere discusso in Senato. Sale sulla ferita aperta, che Roma non merita, e che dobbiamo velocemente far guarire.
L’insicurezza stradale a Roma o si prende in carico con coraggio e volontà o si paga col sangue, come sta avvenendo ogni giorno.
Chiediamo che i cittadini e le realtà locali si attivino e si uniscano a questa richiesta. Il problema riguarda tutti, nessuno escluso.
Movimento Diritti dei Pedoni APS