Nuova Commissione Europea, chi è Teresa Ribera alla guida della Transizione Ecologica

La ministra spagnola della Transizione ecologica, è stata scelta da Ursula von der Leyen come vicepresidente esecutiva della nuova Commissione europea, con una delega fondamentale: la guida del Green Deal e la responsabilità della Concorrenza. Le sfide che Ribera dovrà affrontare sono molteplici, a partire dall'ambiente, con la necessità di accelerare la transizione ecologica e ridurre le emissioni di gas serra, fino a questioni legate al settore tecnologico, dove sarà cruciale garantire che l'Europa rimanga competitiva in un contesto globale sempre più innovativo e orientato alla sostenibilità

Commissione Ue Teresa Ribera

Ursula von der Leyen ha presentato i membri della nuova Commissione europea, che entrerà in carica il prossimo dicembre. Tra i sei vicepresidenti esecutivi designati figura la spagnola Teresa Ribera, che riceverà la delega per la “Clean, Just and Competitive Transition”, un portafoglio chiave che abbraccia la transizione ecologica e la politica di concorrenza.

Teresa Ribera Rodriguez, con una formazione giuridica e una lunga carriera come alta funzionaria nella pubblica amministrazione spagnola, ha ricoperto numerosi incarichi presso le Nazioni Unite nel campo dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti climatici. Attualmente è vicepresidente del governo spagnolo e ministra della Transizione ecologica e della sfida demografica.

In passato, tra il 2008 e il 2011, ha ricoperto il ruolo di segretaria di stato per il cambiamento climatico nel governo Zapatero, e dal 2005 al 2008 è stata direttrice dell’Ufficio spagnolo sul cambiamento climatico. Nel suo impegno per rendere la Spagna più green, Ribera ha dichiarato “guerra al carbone”, chiudendo le miniere nel nord del Paese e stanziando 250 milioni di euro per la riconversione dei lavoratori del settore. Ha inoltre svolto attività accademica all’Università autonoma di Madrid, presso il dipartimento di Diritto pubblico e filosofia del diritto.

Membro del PSOE, il Partito socialista operaio spagnolo, che al Parlamento europeo fa parte del gruppo dei Socialisti & Democratici, Ribera è una figura centrale nel panorama politico europeo. Durante la presentazione della nuova Commissione, Ursula von der Leyen ha sottolineato che Ribera sarà la prima vicepresidente esecutiva, con la responsabilità di “garantire una transizione pulita, giusta e competitiva e di sovrintendere alle politiche di concorrenza“.

La presidente della Commissione Ue ha aggiunto che Ribera “guiderà il lavoro per garantire che l’Europa rimanga in linea con gli obiettivi fissati nel Green Deal, ovvero l’insieme delle iniziative per la riduzione delle emissioni di gas serra e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050. Nella carica ufficiale della commissaria, tuttavia, non si fa riferimento al Green Deal o al clima in modo esplicito, ma a una più generica clean transition.

Lo scorso dicembre, durante la COP29 di Dubai, Teresa Ribera ha rappresentato l’Unione Europea in virtù del semestre di presidenza spagnola. La ministra spagnola si è trovata al centro di un acceso confronto con Abdulaziz bin Salman, il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita. Nelle fasi finali della Conferenza, Ribera ha definito “disgustosa” la lettera dell’OPEC che tentava di unire i produttori di petrolio in difesa del loro status quo.

Ad affiancare Ribera ci saranno due commissari: uno è Dan Jorgensen, danese e membro dei socialdemocratici, all’energia; l’altro è Wopke Hoekstra, olandese e cristiano-democratico, all’azione climatica e alla crescita pulita. Dei due, Hoekstra è quello che potrebbe bilanciare e moderare di più le posizioni di Ribera.