Il rapporto sullo stato dell’energia dell’Unione europea evidenzia che alcuni rischi potrebbero diventare cronici: gli Stati membri non raggiungono gli obiettivi Ue in materia di energie rinnovabili ed efficienza e Bruxelles dovrebbe rafforzarne il monitoraggio e l’applicazione, con la creazione di un’agenzia energetica. A dirlo lo European Environmental Bureau, che sottolinea come uno dei problemi maggiori sia ancora l’importazione di “combustibili fossili per un valore di centinaia di milioni di euro ogni settimana dalla Russia, anche dopo due anni e mezzo di guerra”.
Secondo l’EEB, l’esecutivo Ue deve “chiedere maggiore ambizione in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica nei piani per il clima e l’energia dei singoli paesi (NCEP). Si dovrebbe prestare particolare attenzione ai piani che si basano in larga misura su nuove centrali nucleari, poiché saranno necessari percorsi alternativi se non si rispettano le tempistiche di costruzione. Un esempio di ciò è la Francia, l’unico stato Ue che non ha rispettato gli obiettivi sulle energie rinnovabili del 2020”.
L’European Environmental Bureau chiede inoltre alla Commissione europea di apportare miglioramenti immediati nel monitoraggio e nell’applicazione degli obiettivi climatici chiave: “Proponiamo l’istituzione di task force a livello nazionale e comunitario per valutare e riferire sulle misure adottate dagli Stati membri per raggiungere gli obiettivi in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni”. L’EEB propone anche “la creazione di un’agenzia energetica europea, come recentemente proposto da economisti e ricercatori, per guidare la transizione verso la neutralità carbonica con autorevolezza, trasparenza e coerenza”.
Luke Haywood, responsabile delle politiche per il clima e l’energia presso l’EEB, dice: “Se la legislazione climatica dell’Ue non riesce a produrre impatto a livello nazionale, allora abbiamo un problema serio. Questo rapporto è un messaggio chiaro alla Commissione e agli Stati membri: è tempo di prendere sul serio l’attuazione. L’attuale divario di ambizione negli obiettivi di energie rinnovabili ed efficienza energetica non è solo un problema climatico, è un rischio socioeconomico. I progressi limitati nelle ristrutturazioni edilizie e nelle energie rinnovabili per i trasporti e il riscaldamento colpiranno i più vulnerabili, soprattutto con la tassazione del carbonio destinata ad aumentare i costi dei combustibili fossili entro il 2027. La transizione energetica deve accelerare, altrimenti le conseguenze si faranno sentire in tutta l’economia e la società europea”.