Inceneritore di Bari-Modugno, la Corte di Cassazione respinge il ricorso degli ambientalisti

I giudici hanno respinto il ricorso del Comitato No Inceneritore, dichiarandolo inammissibile, con un’ordinanza delle sezioni unite civili, decisa l’11 giugno scorso e depositata nelle ultime ore. I nove magistrati hanno respinto il ricorso contro la decisione del Consiglio di stato (del 18 luglio 2022) che, a sua volta, aveva ribaltato la pronuncia del Tar di Bari. E hanno condannato i ricorrenti alle spese di giudizio sostenute dalla NewO spa, la società titolare del progetto

Nuovo capitolo nella vicenda del progetto di realizzazione dell’inceneritore di Bari, l’impianto di ossicombustione che dovrebbe sorgere nel territorio di Modugno. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso del Comitato No Inceneritore, dichiarandolo inammissibile, con un’ordinanza delle sezioni unite civili, decisa l’11 giugno scorso e depositata nelle ultime ore. I nove magistrati hanno respinto il ricorso contro la decisione del Consiglio di stato (del 18 luglio 2022) che, a sua volta, aveva ribaltato la pronuncia del Tar di Bari. E hanno condannato i ricorrenti alle spese di giudizio sostenute dalla NewO spa, la società titolare del progetto.

La Cassazione, in risposta al ricorso che eccepiva un “eccesso di potere giurisdizionale” da parte del Consiglio di Stato, sentenzia che tale eccesso non c’è mai stato: “Non ricorre quando il giudice si sia limitato al compito interpretativo che gli è proprio, anche se tale attività ermeneutica abbia dato luogo ad un provvedimento abnorme o anomalo”. E ancora: “Privo di significato è che la decisione impugnata si sia discostata da una precedente pronuncia resa sulla medesima questione, giacché tale evenienza è solo indicativa di un contrasto di giurisprudenza. Non conta nemmeno che la pronuncia giurisdizionale si ponga in conflitto col diritto unionale – aggiungono – giacché una tale evenienza può integrare un errore di diritto e non l’inosservanza dei limiti esterni”.