In una nota, la Società italiana di medicina ambientale (Sima), è intervenuta sul grave incendio avvenuto lo scorso 31 luglio nella zona Monte Mario a Roma, ricordando come incendi come quello in questione possono avere effetti negativi sulla salute umana.
“Sono molti gli effetti sulla salute che possono avere gli incendi boschivi, se poi questi sono localizzati in aree densamente popolate come è accaduto a Monte Mario ieri la situazione peggiora – afferma Alessandro Miani, presidente Sima – Un albero nel corso della sua vita accumula tanta anidride carbonica, e nel momento in cui arde, la libera tutta improvvisamente, emettendo CO2 in atmosfera. Allo stesso tempo avviene anche la liberazione di polveri come Pm2.5, Pm10, che sono altamente tossiconocive e che possono creare in chi respira questi fumi forti irritazioni, asma, bronchiti o peggiorare patologie pre-esistenti”.
“Assieme ad alberi e sterpaglie, poi, possono bruciare rifiuti, plastiche e altri materiali che, incendiandosi, rilasciano diossina e altre sostanze nocive per l’uomo – prosegue Miani – Per questo è necessario incrementare la prevenzione e il controllo del territorio, anche attraverso il ricorso a sensori che rilevano nei parchi o nella aree verdi la presenza di fumi o improvvise impennate di calore in modo da consentire l’immediato intervento delle autorità preposte e contenere i danni ambientali e sanitari”.