Il 12 giugno è stato annunciato il lancio di un nuovo piano straordinario, progettato da CONAI, per migliorare in modo strutturale la raccolta differenziata nelle sette principali città del Centro-Sud Italia: Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria. Questo piano prevede un investimento di quasi un milione di euro solo nel primo anno, con la possibilità di estendere l’attività per più anni, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio.
Nei sette Comuni coinvolti risiede il 30% della popolazione delle cinque Regioni interessate (Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), circa sei milioni su un totale di diciotto milioni di abitanti. “E in questi sette Comuni si produce il 30% dei rifiuti delle cinque Regioni”, spiega Ignazio Capuano, presidente di CONAI. “Intervenire su queste città può significare un miglioramento significativo dei tassi di intercettazione e riciclo dei rifiuti di imballaggio a livello nazionale. L’Europa ci pone davanti a obiettivi sempre più sfidanti, ma è soprattutto il Pianeta a chiedere un impegno serio e concreto per migliorare ulteriormente i nostri risultati di circolarità: tutelarne le risorse è diventato urgente ed essenziale”.
Fabio Costarella, vicedirettore di CONAI, sottolinea che “i Comuni coinvolti si trovano in cinque Regioni dove la raccolta differenziata ha ancora ampi margini di miglioramento, con percentuali comprese tra il 51% e il 58%. Numeri che devono crescere e avvicinarsi a quelli di molte regioni del Centro e del Nord. L’investimento economico servirà sia per la progettazione e la formazione degli operatori, sia per le analisi merceologiche e le campagne di comunicazione necessarie a informare e coinvolgere i cittadini”.
Il totale degli abitanti di Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria supera i cinque milioni. Nel primo anno, il piano straordinario di CONAI coinvolgerà oltre un milione e duecentomila persone. Nelle città più popolose come Roma, Napoli e Palermo, l’idea è di procedere per Municipi.
Il progetto, condiviso con Anci, coinvolge anche tutti i Consorzi di filiera del sistema CONAI (Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Biorepack, CoReVe) e ha la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
La fase operativa coprirà tutti gli step della gestione dei piani di raccolta. “Si partirà dalla mappatura delle criticità con analisi merceologiche puntuali e dalle valutazioni delle performance del territorio”, spiega Fabio Costarella. “Per ogni Comune sarà effettuata un’analisi di costi e fabbisogni ad hoc, pianificando modelli attuativi e dimensionamento dei servizi in base alle specifiche esigenze. CONAI e i Consorzi seguiranno tutte le fasi, dalla start-up, che includerà la formazione del personale dedicato e dei facilitatori, fino alla creazione del materiale informativo e alla campagna di comunicazione, oltre che l’assistenza alla fase di avvio”.
Gli obiettivi di aumento della raccolta differenziata variano per ciascun Comune. A Roma si mira a passare dal 45,8% attuale al 47,6%, a Napoli dal 40,4% al 43,1% e a Bari dal 40% al 45,5%. In città più piccole e meno complesse, i margini di crescita attesi sono maggiori. A Reggio Calabria si punta a superare il 55% dall’attuale 41%, a Catania dal 22% al 35%, a Palermo dal 15,1% al 27% e a Messina dal 53,4% al 63%.