Una strategia comune che coinvolga enti locali, Governo, Unione Europea, ma anche imprese, università, utilities e portatori d’interesse a vario titolo, per accelerare il processo di decarbonizzazione. In occasione della Giornata della Terra, Milano annuncia ufficialmente la sottoscrizione del Climate City Contract con un gruppo di 25 stakeholder. Obiettivo: la riduzione delle emissioni a zero entro il 2030.
Il Comune di Milano ha appena consegnato il proprio piano di azione e di investimenti connessi al Climate City Contract alla Missione ‘100 città’ dell’Unione Europea, come hanno già fatto o sono in procinto di fare altre otto città italiane: Bologna, Bergamo, Firenze, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino.
Il Climate City Contract è un documento di impegno alla neutralità climatica entro il 2030. Questo patto siglato dal Comune con 25 stakeholder tra società partecipate, università, imprese e sviluppatori, cooperative edilizie e altri soggetti abilitatori, prevede un portfolio di 157 azioni, delle quali 51 a carico del Comune e 106 a carico dei portatori d’interesse. Le azioni e le iniziative che porteranno alla transizione climatica sono frutto di un’alleanza tra amministrazione pubblica e diversi attori dell’ecosistema cittadino e devono essere, oltre che misurabili in ogni fase del processo, portate a termine entro sei anni.
Molte di queste azioni sono azioni di sistema che accelereranno la riduzione delle emissioni: reti energetiche innovative, infrastrutture per la mobilità sostenibile, verde e forestazione. Alcuni progetti saranno invece più focalizzati, una sorta di ‘azioni molecolari’ di rigenerazione urbana attraverso lo sviluppo di ‘quartieri a basso impatto’, ovvero porzioni della città interessate da interventi esemplari ma anche innovativi. Tali ‘molecole’ sono anche replicabili su più ampia scala o scalabili in altri contesti della città, come catalizzatori di altre trasformazioni.
Il costo degli interventi prefigurati ammonta a circa 6 miliardi di euro di investimenti, di cui 2,6 miliardi da parte del Comune di Milano (finanziati da un mix di investimenti da bilancio comunale e contributi di fonte nazionale ed europea come PNRR; PON, React EU, Decreto Aiuti) tra riqualificazione energetica degli edifici, nuove infrastrutture, strumenti finalizzati a promuovere la mobilità dolce, depavimentazioni, nuove piantumazioni, bonifiche e progetti innovativi di coinvolgimento dei cittadini; 3,3 miliardi a carico degli stakeholder firmatari.
Ad oggi hanno risposto alla chiamata del Comune 25 firmatari, ma, nel corso del processo, altri soggetti potranno decidere di salire a bordo e di partecipare alla sfida che coinvolge Milano e altre 112 città europee verso l’azzeramento delle emissioni, dal momento che il patto è un documento aggiornabile e in continuo divenire che potrà man mano arricchirsi di nuove proposte e nuove risorse.
Ampio spazio al tema e alle proposte dei firmatari del patto, oltre alla possibilità di un confronto diretto con la cittadinanza sui principali argomenti in esso contenuti, sarà dedicato anche all’interno del palinsesto della Milano Green Week 2024, che avrà luogo tra il 26 e il 29 settembre.