Pichetto a Torino: “Dalle comunità energetiche una risposta allo spopolamento”

Il Ministro dell’Ambiente è intervenuto all’evento InsiemEnergia, terza tappa del “tour” con cui il Ministero, Gestore dei Servizi Energetici e Unioncamere stanno promuovendo la novità incentivanti delle Comunità Energetiche Rinnovabili.  “I piccoli borghi si svuotano perché mancano i servizi, dunque noi dobbiamo fornire opportunità e le CER possono dare un aiuto. Questo vuol dire anche grande attenzione per il territorio, in particolare nella Regione Piemonte che conta ben 1.049 piccoli comuni sotto i 5mila abitanti, dove si sommano i benefici del decreto di incentivazione”

 “I piccoli borghi si svuotano perché mancano i servizi, dunque noi dobbiamo fornire opportunità e le CER possono dare un aiuto. Questo vuol dire anche grande attenzione per il territorio, in particolare nella Regione Piemonte che conta ben 1.049 piccoli comuni sotto i 5mila abitanti, dove si sommano i benefici del decreto di incentivazione”.

Lo ha detto Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, intervenendo all’evento InsiemEnergia di Torino, terza tappa del “tour” con cui il Ministero, Gestore dei Servizi Energetici e Unioncamere stanno promuovendo la novità incentivanti delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

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“Le CER – ha detto Pichetto alla platea riunita nel Circolo dei lettori di Torino – ci daranno una spinta per ribaltare la proporzione tra rinnovabili e fossili, per cogliere gli obiettivi al 2030”. “Quello che è successo tre anni fa, con il prezzo del gas arrivato alle stelle, ci ha fatto ragionare – ha detto ancora Pichetto – su quanto pesa nella nostra società il costo dell’energia, quanto costa a famiglie e imprese”. “Le Comunità energetiche – ha proseguito – sono un cambio di mentalità sul territorio, perché diventare produttori e consumatori di energia è un fatto culturale”.

Alla platea, il titolare dell’Ambiente ha formulato anche una raccomandazione, quella di scegliere per la realizzazione delle CER aziende serie, diffidando dalle offerte troppo generose e di imprese senza un solido retroterra. Per evitare operatori improvvisati dunque, “le offerte vengano valutate bene sotto l’aspetto tecnico ed economico”, ha concluso il ministro.