Il rapporto annuale Renewables 2023 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) evidenzia una rapida diffusione delle energie rinnovabili, superiore a qualsiasi altro periodo degli ultimi decenni. Nel 2023, il mondo ha incrementato la capacità rinnovabile del 50% rispetto all’anno precedente, con il solare fotovoltaico che costituisce il 75% delle nuove aggiunte a livello globale. Tuttavia, non siamo ancora in linea con l’obiettivo di triplicare la capacità rinnovabile entro il 2030, come stabilito alla COP28.
Il WWF Italia sottolinea che se continueremo a bruciare combustibili fossili, non riusciremo a evitare gli effetti più catastrofici e ingestibili della crisi climatica. L’ong ambientalista spiega che è fondamentale eliminare carbone, petrolio e gas e sostituirli con fonti di energia rinnovabile più pulite e meno costose, come l’eolico e il solare. “Ora si tratta di tradurre le decisioni in azioni e su questo, è necessario che il prossimo G7 a Presidenza italiana giochi un ruolo propulsivo. Anche a livello europeo e nazionale bisogna evitare ritardi e scappatoie, puntando davvero all’eliminazione di tutti i combustibili fossili e il passaggio al 100% di energia rinnovabile. Quanto prima e con maggiore decisione agiremo, tanto prima le persone e la natura potranno raccogliere i benefici di un futuro più pulito, più sicuro e più stabile, con tutti gli enormi vantaggi della transizione, dalla maggiore indipendenza e sicurezza energetica ai minori costi, dai nuovi posti di lavoro all’aria più pulita”, commenta il WWF.
“In questo momento – sottolinea l’organizzazione ambientalista – all’esame del Parlamento c’è il Decreto Energia che, tra l’altro, rimette in gioco pericolose distrazioni, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio su larga scala, le trivellazioni per gas e petrolio, altri rigassificatori completamente inutili. Nel mentre, in Italia le rinnovabili stanno ripartendo dopo una lunga stagnazione dovuta alle politiche che hanno scoraggiato gli investimenti: questo ha fatto sì che il nostro Paese, un tempo ai primi posti per rinnovabili istallate in Europa, scendesse ai posti medio-bassi della classifica, con il 19% dell’energia (primaria, non solo elettrica) proveniente da fonti rinnovabili”.
“Ora che siamo ripartiti – conclude l’ong – anche anche alla capacità di visione di molti cittadini e piccole e medie imprese italiane che, durante la crisi energetica, hanno compreso i vantaggi delle fonti rinnovabili e hanno investito, dobbiamo raggiungere una quota stabile di almeno 9GW di nuova capacità per arrivare, entro il 2035, al 100% almeno dell’energia elettrica da fonti rinnovabili. Questo deve essere l’obiettivo del PNIEC, in fase di revisione dopo le osservazioni della Commissione UE. Solo così metteremo in sicurezza il Paese e faremo la nostra parte per affrontare la crisi climatica”.