“L’Europa ha bisogno di una legge ambiziosa per il ripristino della natura”: questo è l’appello del Wwf e di numerose ONG ambientaliste sostenuto da oltre un milione di cittadini, dal mondo imprenditoriale e dalla comunità scientifica[1]. Dopo l’animato dibattito che a luglio ha portato all’approvazione da parte dell’Europarlamento della proposta – modificata rispetto all’originale – presentata dalla Commissione Europea, l’appello del Wwf e delle altre associazioni ambientaliste è un forte richiamo al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio (cd Trilogo) dell’Unione Europea impegnati in questi giorni nei negoziati conclusivi per la definitiva adozione di una legge in grado di affrontare le emergenze globali in materia di clima e biodiversità.
Il negoziato finale è iniziato dopo un’altra estate caratterizzata da eventi meteorologici estremi in tutta Europa, sottolinea il Wwf. Le ondate di calore anomale, le alluvioni e gli incendi, che hanno colpito i Paesi del Sud Europa, Italia inclusa, ci ricordano quanto ecosistemi sani e resilienti siano indispensabili per prevenire catastrofi ambientali, proteggere la salute e garantire la sicurezza dei cittadini.
Sabien Leemans, Senior Biodiversity Policy Officer dell’Ufficio di Programma Europeo del Wwf dichiara: “L’estate appena trascorsa ha colpito duramente molti europei che si sono scoperti vulnerabili agli effetti immediati del cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di altri segnali per agire? Il ripristino della natura su larga scala salverà vite e proteggerà tutti noi dalle peggiori conseguenze provocate da inondazioni, siccità e incendi. Salvando i nostri ecosistemi, salveremo noi stessi”.
Con una dichiarazione congiunta, il WWF e altre associazioni ambientaliste invitano gli Stati membri, i parlamentari europei e la Commissione a garantire che il testo finale della Nature Restoration Law includa alcuni elementi imprescindibili, tra cui:
- assicurare che tutti gli habitat terrestri e marini siano coperti da obiettivi quantificati, con scadenze precise, e applicabili sia all’interno che all’esterno delle aree “Natura 2000”;
- includere il ripristino degli ecosistemi agricoli;
- garantire che la legge possa entrare in vigore immediatamente, senza precondizioni, al fine di assicurare un’attuazione tempestiva e costante degli obiettivi di ripristino;
- prevedere investimenti dedicati e aggiuntivi per finanziare le misure di ripristino.
“Il dibattito che ha animato il passaggio della Nature Restoration Law al Parlamento Europeo- dichiara Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del Wwf Italia– ha mostrato come in Europa si stiano confrontando due forze contrapposte: da un lato chi guarda al futuro e intende promuovere politiche sostenibili capaci di contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, dall’altro chi è arroccato sulla difesa di interessi corporativi che, oltre a danneggiare la collettività, finiscono per non tutelare neppure quelle categorie che intenderebbe proteggere come il mondo dell’agricoltura e della pesca che sono tra le prime vittime della crisi climatica ormai in atto. Da questo punto di vista, le elezione europee del giugno 2024 rappresenteranno un momento fondamentale per consolidare le politiche ambientali del Green Deal e respingere le mire di chi vorrebbe archiviarlo”.
[1] La legge sul ripristino della natura ha ricevuto il sostegno degli Stati membri dell’UE, dell’industria dell’energia eolica e solare, degli scienziati, della comunità agricola progressista, dell’associazione dei cacciatori europei, delle istituzioni finanziarie, dei sindaci europei, di un numero crescente di aziende e associazioni imprenditoriali e dei Giovani europei. Quasi 1.200.000 firme e messaggi a favore di un’ambiziosa legge sul ripristino della natura sono stati raccolti attraverso varie campagne, lanciate dalla coalizione #RestoreNature