“Se in Italia, in base ai dati Ispra, nel 2021 la raccolta differenziata ha raggiunto il 64% dei rifiuti urbani prodotti, andando sempre più vicino all’obiettivo del 65% fissato nel 2012, molto lo si deve all’accordo Anci- Conai, un’assoluta eccellenza riconosciuta dall’Europa. Ma visto che il Paese viaggia a doppia velocità anche per i rifiuti, dobbiamo porci il problema di usare al meglio le risorse Pnrr per ridurre i gap territoriali, specie tra Nord e Sud”.
Lo ha evidenziato il sindaco di Lecce e delegato Anci ai Rifiuti, Carlo Salvemini partecipando ad una tavola rotonda nell’ambito della presentazione del 28^ Rapporto Annuale sulla raccolta e riciclo di carta e cartone di Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici – presentato a Genova mercoledì 19 luglio.
“L’accordo dei Comuni con il Conai ha garantito in questi anni dei risultati importanti in termini di non trasferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati, di minori emissioni di CO2 e di ridotti consumi di materie prime. Anche se – ha spiegato il delegato Anci – bisogna riflettere sulla distribuzione della raccolta differenziata, con “il Nord sopra il 70, il Sud intorno al 55% mentre il Centro che si colloca nella linea mediana”.
Resta il fatto che ormai l’Italia è tra le eccellenze europee, essendo al secondo posto in Europa per il riciclo pro capite avendo raggiunto tutti i target assegnati per il 2021. Ma cosa si può fare per migliorare queste performances? Per Salvemini è importante riflettere sui dati: “l’Italia cammina a velocità differenziate, la spesa pro capite per la gestione rifiuti si attesta sui 194 euro per abitante ma – ha ricordato – presenta una forte disomogeneità: 230 euro al centro, 202 al Sud e 174 al Nord. Questo scaturisce dal deficit impiantistico che vede una concentrazione di impianti al Nord con un’offerta di smaltimento che va sopra la capacità dei Comuni, ed un deficit impiantistico dei Comuni del Sud che devono pagare per il trasferimento dei rifiuti, specie della frazione organica”.
Per questo motivo le “iniziative dei Comuni hanno riguardato due misure specifiche del PNRR: quella relativa alla realizzazione di impianti di trattamento delle frazioni differenziate e quella per l’ammodernamento e la meccanizzazione dei servizi di raccolta differenziata. Se pensiamo che il prossimo obiettivo Ue è di arrivare nel 2035 all’80% di raccolta, dal 64% attuale, diventa strategico non solo il recupero della frazione organica ma anche il miglioramento dei sistemi di raccolta. Solo così potremo vincere la sfida che il Pnrr ci pone e da cui passa anche il futuro del paese”, ha concluso il sindaco di Lecce.