Ispra ha pubblicato il Rapporto “Clima in Italia nel 2022”: caldo record e siccità

Dal 2006 l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale pubblica il suo Rapporto con cadenza annuale e quest'anno è diventato un prodotto SNPA. Grazie al coinvolgimento del Sistema nazionale per la protezione ambientale, si arricchisce di approfondimenti sul clima anche a scala regionale e locale, nonché su aspetti idro-meteo-climatici e meteo-marini più rilevanti dell’anno in esame. "Picco di anomalia termica a giugno (+3,09°C) e livelli più bassi di piovosità (-22%) dal 1961"

Rapporto Ispra Clima in Italia
Fonte: ANSA

Ispra ha pubblicato il Rapporto “Clima in Italia nel 2022” e, secondo i dati, se a livello globale, sulla terraferma, l’anno passato è stato il quinto anno più caldo della serie storica, in Italia la situazione è stata ancora più preoccupante, con un’anomalia media di +1,23°C rispetto al valore climatologico 1991-2020. Infatti, nel nostro paese il 2022 è stato l’anno più caldo dal 1961, superando di 0,58°C il precedente record del 2018 e di 1,0°C il valore dell’anno precedente, il 2021.

Tra i mesi più caldi del 2022 spiccano giugno, che ha raggiunto il picco con un’eccezionale anomalia di +3,09°C, e anche luglio, ottobre e dicembre hanno registrato anomalie superiori a 2°C. In particolare, l’estate è stata l’epoca più colpita con un’elevata anomalia di +2,18°C, seguita dall’autunno con +1,38°C e dall’inverno con +0,58°C.

Il 2022 è stato l’anno meno piovoso dal 1961, segnando un -22% rispetto alla media climatologica 1991-2020, con precipitazioni inferiori alla norma (-39%) da gennaio a luglio. Le anomalie sono state più marcate al Nord (-33%), seguite dal Centro (-15%) e dal Sud e Isole (‑13%). A scala nazionale i mesi relativamente più secchi sono stati ottobre (-62%) e gennaio (-54%), mentre il mese relativamente più piovoso è stato agosto (+69%). Le prolungate condizioni di siccità, associate alle alte temperature, hanno determinato una forte riduzione della disponibilità naturale di risorsa idrica: stimata per l’Italia una disponibilità annua di 221,7 mm (ca. 67 km3), che rappresenta il minimo storico dal 1951 a oggi, e delinea una riduzione di circa il 50% rispetto alla disponibilità annua media di risorsa idrica stimata per l’ultimo trentennio climatologico 1991-2020.

È dal 2006 che Ispra pubblica il suo rapporto con cadenza annuale e questa’anno diventa un prodotto Snpa. Grazie al coinvolgimento del Sistema nazionale per la protezione ambientale, si arricchisce di approfondimenti sul clima anche a scala regionale e locale, nonché su aspetti idro-meteo-climatici e meteo-marini più rilevanti dell’anno in esame.

Nel 2022 non sono mancati eventi estremi di precipitazione, in alcuni casi eccezionali. Particolarmente rilevante è stato il tragico evento che il 15 settembre ha investito le Marche, dove un sistema temporalesco autorigenerante e stazionario ha causato fenomeni intensi e localizzati, con precipitazioni giornaliere che hanno superato localmente i 400 mm. A fine novembre 2022, l’Alto Adriatico è stato interessato da un evento meteo-marino eccezionale, connesso al fenomeno della ciclogenesi alpina, che ha fatto temporaneamente registrare valori di innalzamento del livello del mare sotto costa anche superiori a 200 cm (tra i più alti delle serie storiche esistenti), che hanno reso necessaria l’attivazione delle barriere del MOSE di Venezia. Da ricordare anche l’evento drammatico del 26 novembre a Ischia, con precipitazioni intense e massimi di 176,8 mm in 24 ore,presso la stazione di Forio d’Ischia e 13,4 mm in 10 minuti, presso la stazione di Monte Epomeo, che ha innescato colate di fango e causato la perdita di vite umane e ingenti danni al territorio.

L’inverno 2022 è stato caratterizzato da una copertura nevosa esigua rispetto agli ultimi decenni e che si è fusa velocemente nei mesi primaverili ed estivi a causa delle alte temperature: nel mese di maggio è stata stimata una superficie inferiore a 5.000 km2, paragonabile a una situazione tipica di fine giugno-luglio. Il protrarsi nel corso dell’anno di questa, finora rara, combinazione di precipitazioni nevose molto scarse e temperature decisamente sopra le medie climatologiche, ha contribuito ad alimentare le condizioni di forte siccità, oltre ad avere pesanti conseguenze sui ghiacciai alpini che già a partire dai primi giorni di giugno si sono ritrovati in gran parte scoperti da neve: la fusione glaciale 2022 nel settore nord-occidentale delle Alpi è stata quattro volte più intensa rispetto alla media degli ultimi 20 anni.

Il rapporto è strutturato in due parti. La prima parte del volume descrive l’andamento del clima nel corso dell’ultimo anno e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia sulla base di dati, statistiche, indici e indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA, www.scia.isprambiente.it). La seconda parte raccoglie contributi di approfondimento, dalla scala nazionale alla scala locale, sui principali elementi che hanno caratterizzato il 2022: la siccità e la scarsità idrica, il caldo, gli eventi idro-meteo-climatici e meteo-marini significativi.

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