La UK Emissions Trading Scheme Auhority (UK ETS, l’organismo congiunto che comprende il governo del Regno Unito, quello scozzese, quello gallese e il dipartimento dell’agricoltura, dell’ambiente e degli affari rurali dell’Irlanda del Nord che gestisce il programma e che è stato lanciato nel 2021 per sostituire la partecipazione del Regno Unito al sistema di quote di emissioni Ue) ha annunciato un pacchetto di riforme per rendere più ferrei i limiti sulle emissioni industriali, elettriche e aeronautiche dal 2024.
Come riporta il comunicato del Regno Unito, “i settori energetici e industriali del Paese apriranno la strada alla decarbonizzazione e agli ambiziosi obiettivi climatici del Paese”.
Le nuove riforme sono state annunciate lo scorso 3 luglio. Come riporta UK ETS: “Dal prossimo anno le industrie dovranno ridurre le loro emissioni al tasso necessario per raggiungere gli obiettivi net zero. Ulteriori quote saranno inoltre messe a disposizione del mercato tra il 2024 e il 2027, mentre gli attuali livelli di assegnazione gratuita di quote per l’industria sono stati garantiti anche fino al 2026 per continuare a proteggere la transizione dalle pressioni internazionali. L’Autorità ha anche annunciato che il sistema verrà esteso per coprire più settori quali il trasporto marittimo nazionale (dal 2026) e i rifiuti (dal 2028), mentre avvierà una graduale rimozione delle quote di carbonio gratuite per l’industria aeronautica nel 2026 e sosterrà gli investimenti per la rimozione del gas”.
Cosa indicano le nuove riforme
Il meccanismo è noto. Le riforme britanniche, come quelle europee, incentivano la decarbonizzazione attraverso un processo di acquisto e vendita di quote di emissione che le aziende devono ottenere per ogni tonnellata di emissioni che producono ogni anno. Le aziende che riescono a ridurre le proprie emissioni possono vendere le quote non utilizzate ad altre aziende.
L’inserimento dei settori del trasporto marittimo e dei rifiuti
Una delle novità delle nuove riforme riportate da UK ETS riguarda il fatto che “per la prima volta saranno aggiunti al regime il trasporto marittimo nazionale, l’incenerimento dei rifiuti e l’energia dei rifiuti. Il regime sarà applicabile solo alle grandi navi marittime, di stazza lorda pari o superiore a 5000 tonnellate. Questi cambiamenti vengono annunciati ora per fornire agli operatori il tempo di prepararsi e garantire una transizione senza intoppi per le imprese interessate. L’ ETS si estenderà per coprire il settore del trasporto marittimo nazionale a partire dal 2026, nonché l’incenerimento dei rifiuti e i rifiuti dei settori dell’energia a partire dal 2028. Ciò sarà soggetto a ulteriori consultazioni sui dettagli dell’attuazione e a un periodo di riferimento iniziale per i settori dei rifiuti”.
In più, riporta UK ETS: “verranno eliminate gradualmente le assegnazioni gratuite per l’aviazione nel 2026. Questa decisione è stata presa alla luce delle prove del rischio minimo di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, il che significa che è improbabile che le emissioni dell’aviazione ETS vengano sostituite come risultato dell’ETS del Regno Unito . Invece, le imprese aeronautiche devono acquistare quote per ogni tonnellata di carbonio emessa nell’ambito del regime. Per aiutare gli operatori aerei a prepararsi per questa transizione, il diritto all’assegnazione gratuita continuerà come previsto nel 2024 e nel 2025 fino al 2026″.