di Linda Onyeji
Giovedì mattina, presso il mercato di piazza Foroni – Mamadou, Elisa e Abdul, collaboratori del progetto RePoPP, vestiti di pettorina rossa e mascherina anti-Covid, hanno gestito la distribuzione della frutta e della verdura invenduta dai mercanti della piazza. Fare la spesa con RePoPP è molto semplice e il servizio è gratuito: il banchetto è pronto alle 13.30, in orario di chiusura del mercato, chiunque può avvicinarsi e scegliere la frutta e la verdura che desidera portare a casa. L’obiettivo di RePoPP è quello di evitare lo spreco alimentare per cui non c’è un limite di scelta, ma solo il buon senso di prendere ciò che si è sicuri di mangiare.
Chi non conosce l’ambiente del mercato aperto spesso tende ad associarlo ad uno spazio di frastuoni e confusione, una gara tra commercianti che gridano le proprie offerte e sgomitate tra i passanti che vogliono arrivare prima degli altri al banchetto più vantaggioso. Il clima che si è respirato in piazza Foroni è ben diverso dal solito luogo comune, lì si trova una comunità non solo di commercianti ma anche di amici all’interno della quale Mamadou, Abdul ed Elisa si sono ben inseriti con un tavolo, due cartelli e delle cassette che brillavano dei colori di tutto l’assortimento di verdura e frutta recuperata.
Mentre nell’aria risuonavano le canzoni di artisti latino-americani e le voci di chi conoscendo il testo le cantava a squarciagola, Abdul e Mamadou con una cassetta a testa alla mano giravano tra i commercianti del mercato per raccogliere gli invenduti tra frutta e verdura, mentre Elisa con molto entusiasmo serviva i passanti. Talvolta, erano i commercianti stessi a portare i loro invenduti direttamente al banchetto RePoPP. Abdul – 30 anni – è letteralmente di casa, il suo appartamento si trova proprio in piazza Foroni. Originario del Gambia, riposa solo il sabato mattina perché nei restanti giorni della settimana lavora in ben due ristoranti. In cucina uno dei suoi cavalli di battaglia è la pizza, per cui quando al mercato raccoglie i pomodori non si lascia scappare l’occasione per portarne un po’ a casa e trasformarli in un sugo.
“Non servono i soldi per essere felici, quando un giorno avrò un figlio, sarà lui la mia felicità” – queste sono le parole di Mamadou, 23 anni, maliano, da sette anni a Torino. La sua ragazza vive in Guinea, studia medicina ed entrambi sognano di stare insieme nello stesso paese e diventare genitori. Per Elisa, piacevolmente colpita dal clima del mercato si è trattato del suo primo giorno di volontariato da cui ha raccolto un feedback molto positivo. Positive erano anche le impressioni dei passanti: fra loro c’erano facce conosciute dai due veterani e facce nuove, curiose di conoscere quale fosse l’intento del progetto RePoPP: recuperare, donare e non sprecare. RePoPP riconosce il valore del cibo e invita tutti a fare altrettanto.