Ancora una settimana e il sistema scolastico si fermerà per le festività natalizie ma i problemi legati soprattutto al trasporto degli alunni e alla loro sicurezza sul fronte Covid, rimangono ancora irrisolti.
Come sempre non esiste la bacchetta magica ma sono molte le città che stanno spingendo sul Pedibus (e Bicibus) per superare queste difficoltà.
Il Pedibus non è una novità in fatto di tragitto casa-scuola, ma ad oggi risulta la soluzione ideale per rinunciare al mezzo privato, decongestionando il traffico, eliminando l’inquinamento causato dall’automobile e dando ai più piccoli l’opportunità di muoversi in compagnia, in maniera sostenibile e salutare, in contatto diretto con il territorio del quale si acquisisce maggior consapevolezza. A costo zero e senza emissioni,imparando nel frattempo come ci si muove in strada.
Se nei piccoli centri il Pedibus è una realtà consolidata da diversi anni, è nei grandi agglomerati urbani che questa esperienza non riesce ancora a radicarsi però ci sono città che continuano a insistere e i risultati stanno arrivando.
A distanza di due settimane dall’inaugurazione dei percorsi Pedibus alle scuole Bombicci a Bologna un’altra scuola si è aggiunta al progetto. Si tratta dell’Armandi Avogli, scuola primaria dell’Istituto Comprensivo 8 nel quartiere Porto-Saragozza, dove sono partite dal 15 dicembre tre nuove linee per un totale di oltre 20 bambini che sono saliti sul Pedibus. Ma non è solo la città di Bologna a investire sul Pedibus come scelta intelligente per il percorso casa-scuola, da nord a sud sono davvero tante le realtà che hanno deciso di puntare su questo tipo di mobilità. Ecco alcuni esempi.
Esperienze simili di Pedibus sono attive a Riccione con sei linee e più di settanta bambini serviti, a Imperia due linee frequentate da trenta scolari. Ad Alba in provincia di Cuneo sono già 250 i bambini che usufruiscono del servizio. Senza dimenticare Merano dove in tre anni di attività i percorsi sono saliti a 10. Mentre a Pescara il servizio è stato organizzano con il contributo determinante della Fiab e nel vicino comune di Montesilvano è stata appena avviata la raccolta delle richieste per genitori che intendono iscrivere i propri figli al servizio pedibus.
A Lecco invece hanno deciso di sfruttare la tecnologia per utilizzare al meglio le opportunità del Pedibus. Infatti con la cooperativa Eco86 hanno aderito al progetto CLIMB – Children’s Independent Mobility, una soluzione sviluppata dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Il progetto già sperimentato in varie scuole del Trentino, in alcuni comuni dell’Emilia Romagna (e da questo autunno anche nel Canton Ticino, Svizzera) ha mostrato un impatto sulla mobilità che ha superato ogni aspettativa portando fino a una riduzione del 55% degli spostamenti in auto nel percorso casa-scuola.
In particolare, la piattaforma Kids Go Green permette agli insegnanti di progettare percorsi didattici interdisciplinari alla scoperta di città, paesi e ambienti. Invece PedibusSmart consente di automatizzare la registrazione giornaliera dei bambini quando si uniscono al pedibus al mattino grazie ad un dispositivo beacon Bluetooth Low Energy (BLE) che i bambini tengono negli zaini e a un’app installata sullo smartphone del volontario che li accompagna a scuola.
Ovviamente nessuno vieta di far spostare i ragazzi in bicicletta e infatti la Fiab (Federazione italiana Ambiente e Bicicletta) da anni promuove questa soluzione su percorsi che variano dai 2,5 ai 3 km per un tempo di percorrenza di un massimo di 20 minuti. Un progetto promosso anche insieme alla Società italiana di Pediatria per spingere bambini e ragazzi a fare attività fisica sui tragitti casa-scuola. Un esempio virtuoso è a Cerro al Lambro a Sud Milano. “In un momento in cui molte attività sportive di gruppo per bambini e adolescenti sono limitate a causa dei provvedimenti antiCovid – dice afferma Alberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria – è ancora più importante che i ragazzi non siano sedentari, ma facciano attività motoria, che non significa solo praticare uno sport di squadra. La bici, nei tragitti casa-scuola, è un valido aiuto per contrastare la sedentarietà e una sana alternativa all’auto privata e al trasporto pubblico”.