“Gli obiettivi ambientali non sono in discussione: benzina e diesel sono inquinanti per le nostre città e incidono negativamente sull’effetto serra. Crediamo però che questa ‘exit strategy’ debba condurre a medio termine a un comparto riconvertito più forte, con salde prospettive di sviluppo che tutelino professionalità e posti di lavoro”. Così in una nota il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, commentando il voto del Parlamento europeo per lo stop alla commercializzazione di veicoli a benzina e diesel dal 2035.
“Il governo – prosegue il ministro – ha manifestato a più riprese le proprie perplessità sui tempi e i modi che ha stabilito l’Europa per il superamento dei motori a benzina e diesel. L’automotive italiana esprime da sempre talento ed eccellenza, rappresenta il 20% del Pil ed è un comparto strategico che dà lavoro a 250.000 persone”.
“Ora – spiega Pichetto – dobbiamo procedere su due direttrici: da un lato promuovere una maggiore gradualità nello stop alla commercializzazione dei veicoli, dall’altro spingere al massimo nella produzione dei biocarburanti, che rappresentano una filiera pulita che consentirebbe di mantenere l’attuale impostazione del sistema produttivo dell’automotive”.