Lunedì 13 febbraio 2023 le biciclette gialle ToBike, il servizio di bike sharing della Città di Torino, hanno smesso di funzionare. Verranno rimosse per essere smaltite, messe all’asta o trasferite in altri centri in Italia.
Bicincittà, il gestore del servizio, ha pubblicato una lettera aperta ai suoi utenti per spiegare i motivi che dal loro punto di vista hanno portato alla interruzione del servizio. Nella lettera, si fa riferimento all’eccessivo vandalismo subito dalle biciclette, ma il Comune di Torino mette in dubbio i numeri forniti dall’azienda. Oltre a questo il rimpallo di responsabilità e accuse riguarda presunti accordi che Palazzo Civico avrebbe disatteso. Ma andiamo con ordine.
Le tappe che hanno portato all’addio di ToBike
Bicincittà, azienda già attiva in altre città italiane, aveva preso in mano il servizio ToBike nel 2019. Investimento di 1 milione di euro con l’intenzione di rilanciare le bici gialle di Torino. La società aveva dovuto chiedere una proroga per cercare di sistemare il servizio e gestirlo al meglio, a causa sopratutto dei continui danneggiamenti. Nel solo 2022, ToBike ha dichiarato che, tra mezzi rubati o danneggiati, sono stati 900 gli atti di vandalismo subiti. Una situazione che secondo l’azienda non si è verificata in altre città in cui opera come Genova, Lecce, Treviso, Trento, Padova, Como, La Spezia, Varese.
Tuttavia il comune di Torino non concede la proroga e Bicincittà sentenzia: “Non c’è la volontà politica“. Palazzo Civico contesta questa versione, sia per il numero dei danneggiamenti, che non corrisponderebbero alle denunce ricevute dai vigili, che per le responsabilità. Secondo gli uffici del Comune questi rischi sono a carico del concessionario che avrebbe dovuto prevedere la copertura assicurativa, come previsto dagli atti di gara e dal contratto. L’assessora della alla Mobilità, Chiara Foglietta, ha spiegato inoltre che la proroga non è stata concessa non per “una questione di volontà politica, ma tecnico-giuridica: non era possibile fare un’altra proroga in quanto ne era già stata concessa un’altra in precedenza”.
Presente e futuro della mobilità dolce a Torino
Il Comune starebbe valutando diverse opzioni, come un bando, una concessione o una manifestazione di interesse, per trovare un nuovo modello di gestione del servizio di biciclette condivise. La Consulta auspica che una futura gestione del servizio di bike sharing pubblico includa una maggiore capillarità e qualità del parco biciclette, nonché un noleggio fruibile dai turisti, come già accade in molte città europee. Altro punto strategico individuato dalla consulta è l’integrazione con i trasporti pubblici, attraverso un abbonamento integrato con quelli dei trasporti urbani e regionali.
Quello che è certo è che a oggi per la mobilità condivisa e sostenibile in città rimangono solo servizi privati. Servizi di free floating efficienti e capillari ma a quali costi e quale qualità?
Negli anni, chi scrive ha provato diversi servizi di bike sharing a Torino e, come usabilità, sulle ToBike l’esperienza è sempre stata migliore rispetto agli altri mezzi. Bici più leggere, cambio per scegliere la marcia più adatta e ruote con camera ad aria. Tutti piccoli accorgimenti che rendevano le bici gialle più comode da guidare, anche se più fragili rispetto a quelle dei competitor.
Sul fronte prezzi, ToBike non aveva rivali. Uno dei più economici in Italia. L’abbonamento annuale costava 25€ più una prima ricarica obbligatoria di 5€. Il noleggio delle biciclette era poi gratuito per durate inferiori ai 30 minuti. Considerando che in media gli spostamenti a Torino sono di circa 3-4 km, difficilmente si sforava la mezz’ora e quindi il noleggio risultava “gratuito”.
Cosa rimane ora? Con l’addio di ToBike sono poche le alternative che offrono un servizio di noleggio bici. Negli anni sono diverse le aziende che hanno portato le proprie biciclette a Torino, ma sono poi fallite o fuggite. oBike è stata una delle prime a offrire un servizio di free floating nel 2017, ma dopo appena un anno ha abbandonato Torino e l’Italia. L’anno scorso è stata la volta del servizio offerto da Mobike, anche loro hanno dato l’addio al capoluogo piemontese e anche in questo caso la colpa è stata data ai continui furti e atti vandalici.
Una delle poche aziende rimaste a Torino, se non forse l’unica, dato che, al contrario dei monopattini, di biciclette in free floating ce ne sono sempre meno, è Lime. Confrontando i prezzi con ToBike, Lime è un servizio decisamente più caro, soprattutto per un uso quotidiano. Si parte con 1€ solo per sbloccare la bicicletta a cui sommare la tariffa che è di 0,20 €/minuto. Esiste però la possibilità di pagare un abbonamento mensile di 5,99€ in modo da non pagare il costo per lo sblocco del mezzo o, in alternativa, è possibile acquistare dei pacchetti di minuti. In ogni caso, il servizio risulta essere decisamente più costoso rispetto alle bici gialle.
Alternativa alle biciclette, i monopattini elettrici che, negli ultimi anni hanno avuto un vero e proprio boom. Questi servizi in free floating non sono neppure lontanamente paragonabili. Per utilizzare un mezzo privato si parte da 1€ solo per lo sblocco a cui si deve aggiungere una tariffa di noleggio che varia tra i 0,15 €/minuto e i 0,29 €/minuto. Se confrontiamo il tempo di noleggio del ToBike, con un mezzo privato la spesa aumenta notevolmente. Infatti, facendo una media spannometrica, un singolo noleggio di un servizio free floating, può costare intorno ai 5/6€. Vien da sé che un uso quotidiano, o anche solo saltuario, porta i servizi privati a essere più costosi rispetto a quello che costava ToBike.
Uno dei primi servizi e tra i più economici di bike sharing in Italia
Anche a confronto con i servizi di altre città ToBike era altamente competitivo. A differenza di bikeMi a Milano, le biciclette gialle di Torino potevano essere utilizzate 7 giorni su 7 e senza limiti di orario. Quelle del comune di Milano non possono invece essere utilizzate dalle 24:00 alle 6:00. Inoltre l’abbonamento annuale a bikeMi costa 36€, mentre il costo di noleggio, come per Torino, è gratuito per la prima mezz’ora per l’utilizzo di una bici tradizionale, mentre è di 0,25 € al minuto oltre i 30 minuti. Insomma, una spesa maggiore per un servizio forse meno efficiente di quello che era il ToBike, per cui non rimane che sperare ne ripristino di un servizio analogo e alla portata di tutti.