La lotta allo spreco alimentare diventa ogni anno una tematica sempre più importante non solo per il forte contributo nel contrastare i cambiamenti climatici ma anche come azione per mitigare il fenomeno della povertà alimentare acuitosi con la pandemia Covid e con l’aumento vertiginoso del costo della vita in relazione con la guerra in Ucraina.
L’Associazione Eco dalle Città fin dal 2015 ha avviato una serie di attività di contrasto a questo fenomeno nelle Città di Torino e Milano concentrandosi sull’ortofrutta e i luoghi dove questa rischia di essere trasformata in rifiuto, andando a promuovere azioni di recupero che investono tutta la filiera dell’approvvigionamento: dai campi alla bancarella del mercato passando per il commercio all’ingrosso. La scelta di recuperare ortofrutta è una scelta strategica in quanto si concentra sui quei prodotti alimentari facilmente deperibili (e che vengono espulsi dal mercato principalmente per questioni estetiche) ma che allo stesso tempo rappresentano i prodotti insostituibili per una dieta di qualità.
“Torino è all’avanguardia nel recupero di ortofrutta ai mercati – dice Paolo Hutter presidente dell’Associazione Eco dalle Città – Qui l’attività non è solo volontariato, ma è soprattutto lavoro, promosso e sostenuto dal Comune. Perché mettere risorse in questo lavoro è un investimento per il futuro della Città, sia ambientale che sociale”.
Infatti l’Associazione sta provando a trasformare l’attività di il recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari in un vero e proprio lavoro, sottraendolo di fatto alle logiche del puro volontariato, puntando a inserire in questo “nuovo mondo del lavoro sostenibile” migranti e persone svantaggiate. Ad oggi grazie a queste attività è stato possibile attivare 7 contratti a tempo indeterminato e 20 tirocini formativi. Importante per raggiungere questi risultati è stato il sostegno del Comune di Torino (attraverso l’Assessorato alla Transizione Ecologica e quello dei Servizi Sociali) e quello di Milano, senza dimenticare il fondamentale coinvolgimento dei principali attori della filiera come gli ambulanti, il CAAT di Torino (Centro Agro Alimentare Torinese), l’Ortomercato di Milano e Battaglio Frutta.
In totale tra le città di Torino e Milano grazie alle azioni messe in campo da Eco dalle Città e quelle in cui è partner hanno permesso di salvare e ridistribuire quasi 500000 kg di cibo (di cui 473000 tracciate). Ma per raggiungere questi risultati è importante il gioco di squadra e fare rete con le realtà del Terzo Settore (ma non solo) che vivono i territori e che si occupano di contrastare nuove e vecchie povertà.
Le attività contro lo spreco alimentare a Torino
Nel solo 2022 nella Città di Torino sono state recuperate 313286 kg di cibo successivamente ridistribuite a una platea di circa 6 mila persone. Numeri importanti frutto di una attività capillare di recupero grazie ai progetti RePoPP e Carovana Salvacibo.
RePoPP. Il progetto RePoPP (sostenuto dall’Assessorato alla Transizione Ecologica e dal Gruppo Iren) consiste in una azione di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari in 7 mercati cittadini alle quali si affianca una attività di sensibilizzazione alla raccolta differenziata rivolta sia agli ambulanti che ai cittadini che frequentano i mercati. Nel dettaglio durante il 2022 sono stati recuperati e distribuiti 76012 kg di frutta e verdura nel mercato di Porta Palazzo con una platea di beneficiari pari a 1030 famiglie (dato medio mensile), 10088 kg nel mercato di via Porpora (280 famiglie beneficiare), 7511 kg nel mercato di corso Cincinnato (220 famiglie beneficiarie), 7913 kg al mercato di via Onorato Vigliani (102 famiglie beneficiarie), 12683 kg nel mercato di Santa Rita (196 famiglie beneficiarie). 6864 kg nel mercato di piazza Foroni (132 famiglie beneficiarie), 8332 kg nel mercato di Borgo Vittoria (163 famiglie beneficiarie), A questi vanno aggiunte le raccolte e le distribuzioni effettuate al mercato di corso Svizzera pari a 5325 kg distribuiti a 98 famiglie beneficiarie che, seppur identiche come modalità, non rientrano all’interno del progetto RePoPP.
Sabato Salvacibo. Sulla falsa riga del progetto RePoPP e in accordo con le principali realtà del Terzo Settore cittadino (e non solo) impegnate in azioni di contrasto allo spreco alimentare (tra cui Arci Torino, Rete.Ong, Mais.Ong, Coordinamento CCT, Circolo Gramsci, FiVa Confcommercio di Torino, Proloco Torino, Fridays for Future, CNGEI Torino e Legambiente Metropolitano APS) è attivo il progetto Sabato Salvacibo, ossia la più grande mobilitazione di volontari in Italia (circa 70) che ogni sabato recupera e ridistribuisce l’invenduto di 18 mercati cittadini.
Carovana Salvacibo. Avviato in piena pandemia a causa della chiusura temporanea del mercato di Porta Palazzo e sostenuto dai Servizi Sociali del Comune di Torino (con il contributo tecnico della Rete delle Case del Quartiere e Torino Solidale), il progetto si occupa del recupero delle eccedenze alimentari prodotte principalmente dai grossisti all’interno del CAAT di Torino e da Battaglio Frutta, per poi ridistribuirlo agli enti cittadini che si occupano di contrastare la povertà e l’emergenza alimentare nelle fasce della popolazione cittadina più in difficoltà. Nel solo 2022 il progetto ha recuperato 183.883 kg (principalmente frutta e verdura) per ridistribuirlo a 27 enti con una platea di circa 4 mila persone in stato di necessità.
Trasformazione. Le attività di contrasto messe in campo vanno oltre il recupero, infatti in collaborazione con il Mercato Centrale di Torino dal lunedì al venerdì una parte delle eccedenze recuperate all’interno del mercato di Porta Palazzo, nello stand denominato Banco Circolare, vengono prodotti circa 250 pasti a settimana per sostenere persone senza fissa dimora (il cibo viene cucinato per alcuni dormitori cittadini e per gli enti che si occupano della distribuzione in strada). A realizzare i pasti sono alcuni degli Ecomori, i più abili ai fornelli, che mescolano nei loro piatti le cucine tradizionali dell’Africa Sub Sahariana con quella italiana. Mentre, in collaborazione con le Officine Ozanam, una parte della frutta recuperata al CAAT viene trasformata in composte. Il prodotto, realizzato a norma di legge e certificato per la commercializzazione, viene successivamente venduto per sostenere il progetto che prevede anche la formazione professionale di persone svantaggiate nel settore della trasformazione alimentare.
Le attività contro lo spreco alimentare a Milano
Nel capoluogo lombardo nel 2022 le attività messe in campo dall’associazione e quelle in cui è partner hanno permesso di recuperare e ridistribuire circa 140000 kg di cibo (principalmente frutta e verdura) attraverso due azioni: il recupero all’Ortomercato e l’azione nei mercati.
La Carovana Salvacibo. Sulla falsa riga di quella torinese anche a Milano insiste una attività di recupero all’interno dell’Ortomercato avviata in concomitanza con lo scoppio della pandemia nel 2020. Una attività di recupero svolta due volte a settimana da una decina di volontari espressione di altrettante realtà (tra cui Comunità il Gabbiano, Area 51, Brigate Solidarietà, Comitato Inquilini MCO, Parrocchia Sacro Cuore Pontelambro, Radici e le ali, Gap Olmi, La luna, QuBi Stadera/Barona/Monza, Staffette Mutuo Soccorso) che nel territorio milanese si occupano di contrastare la povertà alimentare . Azioni che giorno dopo giorno hanno permesso al progetto di di recuperare e ridistribuire 100 tonnellate di frutta e verdura.
Recupero nei mercati e Ricetta QuBi. “Storica”, se così si può definire l’attività di recupero all’interno dei mercati milanesi insieme (e soprattutto, ndr) alla forte partnership con la Onlus Comunità Nuova (capofila) e Spazio Aperto Servizi, Azione Solidale, Bir, Terza Settimana, Parrocchia San Vito al Giambellino. Una attività di recupero e ridistribuzione che ha permesso di recupera e ridistribuire più di 40 tonnellate di cibo grazie al lavoro giornaliero nei mercati di Largo Gelsomini, Via Vespri Siciliani, Via Curiel, Via strozzi e Via Giussano.