Lo sciopero dei benzinai, se tradotto in un minor consumo di carburanti, potrebbe giovare all’ambiente e alla salute umana. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che diffonde oggi i dati sull’inquinamento prodotto dai carburanti nel nostro paese.
“E’ notorio che le automobili ogni giorno utilizzate dai cittadini per i propri spostamenti generano emissioni nocive – spiega il presidente Alessandro Miani – L’elemento principale prodotto dai motori a combustione è l’anidride carbonica (CO2), ma c’è anche il CO, ossia il monossido di carbonio, sostanza velenosa particolarmente pericolosa per la salute umana, gli NOx, ovvero gli ossidi di azoto, l’anidride solforosa (SO2) e gli idrocarburi incombusti (HC)”.
In Italia il settore dei trasporti privati è direttamente responsabile del 25% delle emissioni di CO2 in atmosfera, oltre a pesare per il 46-50% delle emissioni di Ossidi di Azoto – calcola Sima – Solo nel 2019, prima della pandemia, le autovetture private hanno generato un totale di 105 miliardi di tonnellate di CO2.
“Il traffico veicolare nel suo complesso, e le sue ripercussioni su ambiente, inquinamento e salute umana, ha un impatto in termini di costi per anni di vita persi ogni anno nel nostro Paese compreso tra i 24 ed i 34 miliardi di euro” – conclude il presidente Miani.