È stato rinviato l’inizio del collaudo del Tmb di Guidonia Montecelio per la gestione dei rifiuti indifferenziati di Roma Capitale, in attesa dell’inceneritore previsto dalla Giunta Gualtieri. Ed è proprio sull’apertura del centro di trattamento meccanico biologico che si è attivata una mobilitazione da parte di attivisti e politici per impedirne l’apertura tra cui il “NO TMB Guidonia Montecelio”. Il rinvio è stato comunicato del sindaco della stessa Guidonia Mauro Lombardo in un comunicato stampa in cui è stato fatto il punto della situazione.
“Abbiamo appurato direttamente dalla voce degli Amministratori Straordinari di nomina prefettizia della Ambiente Guidonia Srl che oggi non avrà inizio l’annunciato collaudo dell’impianto di TMB dell’Inviolata. Appare però evidente che questo avverrà a breve, anche se al momento non è stabilita alcuna data. Guidonia Montecelio, dopo questa apertura, avrebbe un’altra attività che impatta negativamente sul territorio e, in particolare, su un’area che per vocazione dovrebbe essere un attrattivo parco naturalistico e archeologico. È un problema che ereditiamo dal passato, con il quale siamo costretti a confrontarci. Ritengo legittime e giustificate le manifestazioni di dissenso che sono preannunciate e che saranno organizzate. Le sosterrò perché, ne sono certo, rimarranno nel perimetro della civile e pacifica protesta”.
Proprio per stamattina, infatti, era previsto un sit in di protesta da parte dei comitati ambientalisti contrari all’apertura dell’impianto.
“Nessuno, però, si illuda che le proteste, da sole, possano cambiare la situazione. L’impianto chiuderà solo se saranno annullate le autorizzazioni ambientali concesse della Regione Lazio, oppure se sarà revocata l’Ordinanza del Sindaco Gualtieri che, lo scorso luglio, dopo meno di venti giorni dal mio insediamento, ha imposto un suo collaudo, a tappe forzate, per risolvere l’emergenza rifiuti della Capitale. Il Comune di Guidonia Montecelio, contro entrambi questi atti amministrativi, ha presentato ricorso al TAR per il loro annullamento. Il giudizio contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale è stato instaurato, a mio avviso in modo appropriato, dalla precedente Amministrazione. Quello avverso l’Ordinanza di Gualtieri dalla nostra. Il TAR, in ambedue i casi, ha respinto la richiesta di sospensione cautelare e questo, purtroppo, non lascia ben sperare per le decisioni definitive attese per il prossimo mese di luglio. Il fronte giudiziario, tuttavia, pure in secondo grado se necessario, è l’unico dal quale, in caso di accoglimento delle nostre ragioni, può arrivare la chiusura dell’impianto ora che sono in procinto di aprirlo. Altre strade da percorrere non ce ne sono. Chi dice il contrario è ingenuo, in malafede o in campagna elettorale permanente. All’eventuale apertura pretenderò dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Città Metropolitana, da AMA Spa e dai gestori dell’impianto di partecipare, come Comune, ai controlli sul funzionamento dell’impianto, il rispetto delle norme di sicurezza e di tutti i valori che possano misurare l’impatto ambientale nel tempo della nuova attività industriale. Chiederò, inoltre, che da subito, già dalla fase del collaudo, sia assicurato e versato il contributo a titolo di ristoro economico alla nostra comunità per il grave disagio ambientale che sarà sofferto, in base alle norme regionali in vigore e nella sua previsione massima. La situazione che stiamo vivendo e dovremo affrontare nei giorni a venire deve trovare un fronte comune, cittadini e Amministrazione, affinché le Istituzioni sovracomunali comprendano che non siamo disponibili a farci carico delle inefficienze e incapacità altrui. Troveremo la maniera per rivendicare sempre e ovunque il diritto della nostra comunità a proseguire quel percorso di crescita e sviluppo che abbiamo avviato in questi pochi mesi di governo della Città. Non consentiremo a nessuno di portarci via quel futuro migliore che abbiamo immaginato e progettato per Guidonia Montecelio, tanto meno di continuare a marginalizzarci ed escluderci dai processi decisionali che ci riguardano direttamente. Le scelte politiche devono essere sempre il risultato di un processo di consultazione e di negoziazione, che coinvolga tutte le parti interessate, per fare in modo che siano il più possibile eque e tengano conto di tutte le esigenze in maniera da garantire il benessere della popolazione e delle generazioni future”.
Ma tra le novità nella gestione dei rifiuti di Roma, divenuta ancora più complessa nel periodo delle festività, non c’è solo la presunta apertura del Tmb di Guidonia. Anche la discarica di Albano Laziale dovrebbe rimanere aperta. Da quanto riportato in un articolo de “Il Messaggero”, la decisione è stata presa giovedì in un vertice in Prefettura con i commissari del sito e gli enti locali coinvolti e fino all’8 febbraio Roma potrà continuare a portare circa mille tonnellate rifiuti al giorno. Considerato il poco spazio disponibile, con il riempimento del settimo invaso, partirà la bonifica del sito e il conseguente capping, il cappotto, coprendo le collinette di materiali con terriccio.