Via libera al finanziamento di 22 progetti per interventi di adeguamento e potenziamento delle reti di distribuzione dell’energia elettrica finalizzati ad accogliere l’energia prodotta da fonti rinnovabili e a consentire una maggiore elettrificazione dei consumi.
Viene così raggiunto un nuovo traguardo previsto entro fine anno dal PNRR, che dedica alle smart grid un complessivo investimento di 3,6 miliardi di euro. I progetti approvati consentiranno alle reti di distribuzione di accogliere ulteriori 9,8 GW (a fronte di un obiettivo di almeno 5GW) e di aumentare la potenza disponibile per circa 8,5 milioni di abitanti.
“L’impegno del governo e del MASE nel creare le condizioni per incrementare l’energia rinnovabile di cui l’Italia ha bisogno deve essere necessariamente accompagnato da interventi che rafforzino le infrastrutture e ne potenzino la capacità di distribuzione”, ha precisato il ministro Pichetto. ” I progetti sulle smart grid vanno esattamente in questa direzione: siamo pronti e faremo di tutto per lavorare alla trasformazione energetica e raggiungere gli obiettivi ambientali sottoscritti nelle sedi internazionali”.
Con la pubblicazione, infine, del decreto di ammissione al finanziamento per le reti di riscaldamento efficienti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, consegue entro i tempi concordati con l’UE tutte le scadenze previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per quest’anno.
Uncem, l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani, ha accolto positivamente le notizie arrivate dal Ministero dell’Ambiente nelle scorse ore, relative allo sblocco di 3,6 miliardi di euro per smart grid, da realizzare in tutta Italia. “Uncem – spiega il Presidente Uncem Marco Bussone – ci crede moltissimo per rendere le reti più resilienti, più efficaci in particolare nei territori montani, per abbassare i consumi e avere una migliore regolazione della rete, digitalizzandola, incrociando smart e green, senso vero e ultimo del PNRR. Come riteniamo fondamentale l’operazione per rendere a fondo perduto i 2,2 miliardi di euro previsti dal PNRR per i Comuni con meno di cinquemila abitanti per impianti da fonti rinnovabili che andranno ad alimentare Comunità energetiche”.