Una quarta linea per il termovalorizzatore di Acerra, in aggiunta alle tre esistenti. Questo l’annuncio del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto alla presentazione del Green Med Symposium 2022 di Napoli: “È una richiesta che ci ha fatto A2A, la società che gestisce l’impianto – ha detto il governatore – che ci segnala che da qui a qualche anno avremo un problema drammatico di manutenzione sui forni. Ci hanno detto ‘o vi preparate, o sappiate che da qui a quattro o cinque anni noi dovremo chiudere temporaneamente due linee per la manutenzione ordinaria’. Dobbiamo prepararci. Occorreranno non meno di 70-80 milioni di euro”.
De Luca ha ricordato come nell’estate del 2019 fu necessario un piano straordinario di esportazione rifiuti fuori regione e di stoccaggi temporanei, per far fronte alla manutenzione dell’impianto che tratta oltre 600mila tonnellate di rifiuti, fornendo energia pari al fabbisogno annuo di oltre 200 mila famiglie. Con la nuova linea la capacità complessiva salirebbe a 800mila. Qualche anno fa la proposta aveva già fatto storcere il naso ad ambientalisti e amministratori, col sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, in testa. Lettieri che qualche giorno fa ha scritto una nota in cui smentiva la notizia che l’impianto avrebbe bruciato dei rifiuti provenienti dalla Tunisia, in risposta all’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola. Insomma, il tema è caldo e si scalderà ulteriormente.
Il presidente De Luca si è poi soffermato sugli impianti di compostaggio e digestione anaerobica: “Dobbiamo accelerare i tempi di realizzazione, ma questo dipende molto dalla volontà dei Comuni. In qualche realtà abbiamo preso di nuovo in mano il problema, perché la situazione stava diventando francamente ridicola. A Salerno abbiamo realizzato un impianto di compostaggio 18 anni fa, nell’area industriale e quindi in piena area urbana. Un impianto fatto in maniera corretta con tutti i filtri. Oggi davvero diventa assurdo registrare ancora resistenze che non hanno alcuna base scientifica razionale: noi dobbiamo muoverci nel settore, per risolvere definitivamente il problema dell’autonomia ambientale della Regione Campania. Sono cose che hanno fatto tranquillamente in altre regioni d’Italia e in altri paesi d’Europa, dobbiamo farlo anche noi. Le risorse ci sono, bisogna solo essere operativi e concreti sul piano amministrativo”.