Il nuovo decreto legge sul tema dell’energia, che dovrebbe andare in discussione lunedì 2 maggio Consiglio dei Ministri, potrebbe contenere la chiave di volta per l’autorizzazione alla costruzione dell’inceneritore a Roma. Il progetto, annunciato dal sindaco Gualtieri durante la seduta di consiglio straordinaria dello scorso 20 aprile, prevede la costruzione di un impianto da 600 tonnellate a controllo pubblico, la cui realizzazione non è però prevista dal Piano regionale dei rifiuti della Regione Lazio.
Proprio per questo la strada da percorrere per l’amministrazione sembra essere quella dei poteri speciali conferiti per decreto al sindaco della Capitale in occasione del Giubileo del 2025. L’indiscrezione circola da tempo a adesso ci sono alcune bozze del nuovo decreto Energia riportate da diverse agenzie stampa, su cui le novità normative compaiono nero su bianco.
In un passaggio si legge: “Al fine di assicurare gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella Città di Roma, in considerazione della esigenza di prevenire gravi criticità nella gestione dei rifiuti urbani, nonché in attuazione dell’art. 114, comma 3, della Costituzione, spettano al Commissario straordinario del Governo di cui all’art. 1, comma 421 della legge n. 234 del 2021, limitatamente al periodo del mandato, le competenze assegnate alla Regione di cui agli artt. 196 e 208 del d. lgs. n. 152 del 2006, con riferimento al territorio di Roma Capitale”.
Tutto questo mentre nel frattempo, come riporta l’onorevole Rossella Muroni su Domani dove si schiera contro l’impianto, il gruppo Roma Futura, che ha sostenuto Gualtieri alle elezioni, ha chiesto al sindaco una discussione pubblica sulla sua proposta. Contestualmente il gruppo ha annunciato che nei prossimi giorni lancerà la prima di tante assemblee per parlare con cittadini, associazioni, sindacati e imprese di gestione dei rifiuti nella Capitale.