Obiettivo raggiunto. Ogyre, start up italiana a vocazione sociale e prima piattaforma online per attivare il recupero di rifiuti dal mare da parte delle comunità di pescatori, ha completato la sua campagna di crowdfunding su Mamacrowd arrivando a 500.000 euro. Si tratta di un finanziamento importante che permetterà di raccogliere entro il 2025 quattro milioni di rifiuti coinvolgendo 5.000 pescatori attraverso il “fishing for litter”.
Ogyre permette ai propri utenti di “raccogliere a distanza” i rifiuti dal mare e seguire online le attività di recupero da parte dei pescatori, che vengono remunerati per la loro attività. Ogni pescatore ha un volto ed una storia, ed il suo impegno per il mare viene fotografato e rendicontato ogni giorno. Questo coinvolge le persone ed è al tempo stesso uno strumento di comunicazione e marketing per aziende che perseguono obiettivi di Corporate Social Responsibility (CSR).
Le attività di recupero dei rifiuti possono essere finanziate direttamente online o attraverso campagne di raccolta per i partner business. Inoltre, gli utenti possono acquistare utili prodotti interamente riciclati e contenenti plastica marina rigenerata, direttamente sul sito. Ogni acquisto contribuisce a raccogliere un determinato quantitativo di rifiuti marini. Utilizzando solo materiali riciclati per i propri prodotti, Ogyre contribuisce allo sviluppo dell’economia circolare, considerando come risorsa ciò che ad oggi viene ancora visto come un rifiuto. In questa ottica, tutti i prodotti sono riciclabili, semplificando lo smaltimento e l’utilizzo futuro delle materie seconde che li compongono.
Come si legge su Ansa Ambiente, la campagna vede la partecipazione di partner istituzionali come Illumia e B-Heroes, oltre a un pool di investitori privati.
“Siamo la prima piattaforma globale che punta a ripulire i mari dai rifiuti marini – spiegano i fondatori Antonio Augeri e Andrea Faldella ad Ansa Ambiente – grazie all’aiuto dei pescherecci del nostro network. Sono già 80 i pescatori di Ogyre che, dal Mediterrano alle acque di Brasile e Indonesia, recuperano i rifiuti marini che rimangono nelle reti, li differenziano a bordo e poi li riportano a terra per un corretto smaltimento da parte di alcune ONG partner. Parte di questi rifiuti, e la plastica in particolare, vengono poi re-inseriti nel circuito del riciclo per dar loro nuova vita”.