L’8 novembre 2024 è stato proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà il trasporto pubblico locale, incluse autobus, metro e tram, ma non i treni. L’astensione dal lavoro è stata indetta dai principali sindacati del settore, tra cui Cub Trasporti, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil, con la principale richiesta del rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 dicembre 2023. I sindacati hanno anche chiesto una riforma del settore della mobilità, criticando le infrastrutture inadeguate, i tagli alle risorse, e i modelli di mobilità insostenibili che influenzano la qualità del servizio offerto agli utenti.
A differenza dello sciopero del 5 novembre, che aveva coinvolto il personale ferroviario, non sono previste fasce di garanzia. Questo significa che, sebbene alcuni mezzi circoleranno, ci sarà un numero ridotto di corse. Le fasce orarie più critiche, in cui si concentrano i principali spostamenti, non avranno il supporto dei servizi minimi garantiti. Tuttavia, sarà comunque assicurato un servizio minimo, come stabilito dalla legge sul diritto di sciopero (legge 146/1990).
Dettagli regionali e locali
A Milano, l’ATM ha garantito il servizio delle metropolitane e alcune linee di superficie, con orari di servizio limitati, dalle 8:45 alle 15 e dalle 15 alle 18. La M4, tra San Babila e l’aeroporto di Linate, sarà operativa durante tutta la giornata. A Roma, le linee A e B della metropolitana, così come alcune linee di superficie, opereranno con orari simili, garantendo il servizio dalle 8:30 alle 17 e dalle 17 alle 20.
A Torino, l’GTT limiterà il servizio su metro, bus e tram garantendo solo alcune corse nelle fasce dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. A Genova, invece, l’AMT prevede un’astensione totale dal lavoro per l’intero turno, con il 30% dei servizi garantiti durante le fasce dalle 6 alle 9 e dalle 17:30 alle 20:30. La Tper in Emilia-Romagna garantirà i servizi minimi nelle fasce orarie critiche, con priorità ai collegamenti verso le stazioni ferroviarie e i servizi di rilevanza sociale.
Inoltre, una manifestazione nazionale si terrà a Roma davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’astensione dal lavoro rischia di complicare ulteriormente gli spostamenti quotidiani per migliaia di cittadini in una settimana già segnata da altri scioperi e difficoltà nel trasporto pubblico.
Le ragioni dello sciopero del trasporto pubblico
Le ragioni alla base della mobilitazione sono state chiarite dalla Filt Cgil, che ha evidenziato come lo sciopero non si limiti a chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2023, ma abbia anche l’obiettivo di aprire una riflessione sul sistema di mobilità collettiva del Paese.
Secondo il sindacato, il sistema di trasporto pubblico è in grave difficoltà e rischia di scomparire non solo nelle zone a bassa domanda, ma anche nei medi centri urbani e nelle grandi città.
L’assenza di risorse adeguate e la mancanza di politiche di programmazione hanno portato alla creazione di un modello di mobilità incapace di rispondere alle necessità della cittadinanza. Inoltre, la carenza di personale e i continui tagli ai servizi hanno portato al peggioramento delle condizioni lavorative, con un aumento degli episodi di aggressione nei confronti dei lavoratori front-line.
Un anno di scioperi: media di uno ogni 22 giorni
Il 2024 ha visto una costante mobilitazione nel settore del trasporto pubblico, con uno sciopero ogni 22 giorni. Il primo sciopero di 24 ore è stato indetto il 24 gennaio, seguito da altre mobilitazioni nei mesi successivi: due a marzo e aprile, tre a luglio, due a settembre, di cui uno di 24 ore il 20 settembre, e due a ottobre. L’ultimo sciopero è stato il 28 ottobre, e quello del 8 novembre sarà il tredicesimo in 289 giorni.