È ormai praticamente certo che il 2024 diventerà l’anno più caldo mai registrato, superando il record stabilito appena l’anno scorso. Questo ennesimo primato evidenzia una tendenza in crescita costante delle temperature medie globali, come mostrato dai dati del set ERA5. Gli scienziati concordano: l’influenza dell’attività umana è ormai inequivocabile, con un aumento significativo dei gas serra dall’inizio dell’era industriale che ha provocato cambiamenti senza precedenti nel sistema terrestre, spingendo l’umanità verso territori climatici inesplorati.
In questo contesto, i dati prodotti dal Copernicus Climate Change Service (C3S) e dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) offrono strumenti preziosi per affrontare la crisi climatica. Ad esempio, questi dati possono essere utilizzati per ottimizzare la produzione di energia rinnovabile, proiettare le future condizioni climatiche e supportare la pianificazione di strategie di mitigazione e adattamento. Questi dati sono liberamente accessibili e rappresentano una risorsa inestimabile per chiunque voglia contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Carlo Buontempo, Direttore del C3S, sottolinea che il 2024 sarà il primo anno con una temperatura media globale superiore a 1,5°C rispetto all’era preindustriale. Questo dato allarmante evidenzia l’urgenza di agire sulla base di prove scientifiche solide. “Imparare a utilizzare al meglio i dati che già possediamo è una delle sfide principali del nostro tempo”, afferma Buontempo.
Laurence Rouil, Direttore del CAMS, aggiunge che è fondamentale migliorare la nostra comprensione delle emissioni di gas serra e del loro impatto sul clima. Il progetto CO2MVS, volto a monitorare le emissioni di CO2, rappresenta un passo importante in questa direzione. “L’unico modo per fermare l’escalation del cambiamento climatico è impegnarsi a livello globale per ridurre le emissioni di gas serra”, conclude Rouil.